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Libro

Commento al libro: “Sulla sponda del fiume piedra mi sono seduta e ho pianto” di Paulo Coelho

La vita non ha un destino ben definito. Qualsiasi scelta si prenda, potrebbe avere risvolti positivi, così come negativi. Scegliere se prendere una strada piuttosto che un’altra potrebbe essere un rischio, che se non viene intrapreso provoca un indimenticabile rimorso. Un rischio traviato da un sentimento oscuro, la paura.  Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze. Uno tra i tanti ostacoli che la vita ci pone è l’Amore, nelle sue forme più svariate, che la rende in ogni modo pura e profonda.  Amore, quel sentimento incontrollabile, come una “breccia in una diga”, che rompe le barriere e si impossessa del nostro corpo, ma soprattutto del nostro animo. Amore, una “droga” che una volta assaggiata crea dipendenza e se ne ceca sempre di più e quando non si ha, manca. Allora a quel punto si è disposti a fare di tutto per ottenerla, perché ha una propria voce e parla da sé. Talvolta è schiavizzata dall’io interiore, che giudica l’Amore futuro in base alla sofferenza passata. Può legare due persone se entrambe accumunate dallo stesso sentimento ma basato sul rispetto che si prova però verso gli altri e soprattutto verso sé stessi, con la capacità di non farsi mai travolgere dall’ondata di questa emozione. Ma si sa, l’Amore si scopre soltanto amando.

Kulli Dania classe 3H